
martedì 8 giugno 2010
martedì 1 giugno 2010
I Lavatoi della Provincia di Como
una mostra fotografica itinerante
immagini e testi soggetti a copyright ©2010
La Società dell'acqua
di Fabio Cani
L'acqua come bene comune non è certo invenzione recente, anzi: è semmai vero il contrario. Oltre a quelli naturali, l'acqua "storica" aveva dei luoghi che ormai sono svaniti dalla memoria collettiva: le rogge e i mulini, per esempio, dove si manifestava con piena evidenza la sua forza di energia, ma anche i pozzi, in cui veniva attinta per tutti gli usi quotidiani e casalinghi. Dei pozzi abbiamo oggi una concezione rurale-romantica: i pozzi sono le vere artistiche nei chiostri, oppure le più rustiche prese dei cortili delle cascine; in verità, le più lussuose case della città (anche del centro storico di como) si vantavano dei propri pozzi, per la loro efficenza funzionale, più che per la loro decorazione artistica. E poi, soprattutto, c'erano le fontane e i lavatoi.
La fontana era il centro di approvvigionamento collettivo, alla portata di tutti. Era un luogo sociale, di confronto e di scambio di idee. A Como - tanto per rendere evidente l'importanza dell'oggetto - a un "fontanile" erano intitolate ben tre vie. il lavatoio era un luogo di lavoro femminile, una parte cospicua delle incombenze domestiche che invece di essere svolte nel chiuso delle case venivano espletate in pubblico. Il lavatoio, quindi, era un altro fondamentale luogo di incontro, questa volta tipicamente segnato dall'appartenenza di genere. Era il luogo dello scambio di idee, e anche - ovviamente - della chiacchera e del pettegolezzo. Era il luogo in cui molte competenze passavano di generazione in generazione, e in cui si confrontavano le diverse esperienze, tra residenti e forestiere, tra anziane e giovani. Travolto dalla lavatrice privata, il lavatoio sopravvive oggi come segno architettonico di austera funzionalità e di grande potenza "narrativa". Le foto che presentiamo in queste pagine sono una piccolissima scelta dal lavoro di ricerca che Dario Tagliabue conduce da oltre trent'anni. Le prime fotografie da lui scattate sono quindi già storiche. In tutte, anche in quelle più recenti che evidenziano il degrado di molti di questi manufatti, c'è l'identico interesse per una storia che, intorno all'acqua, sa raccontare le storie delle persone.
articolo tratto da Ecoinformazioni Como












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Copyright dario tagliabue © 2010
martedì 13 aprile 2010
fotografia - Teatro Franco Parenti

Design Week Opening Party in partnership with GQ, Menstyle.it
h.19:30 – opening (invitation only)
Filippo Timi e Stefania Rocca presentano il libro del designer Fabio Novembre
art gallery
THE MUSIC BY OBEY
The Don Gallery presents a “musical” exhibition by Shepard Fairey
VENICE 2132
a group exhibition by FONDAZIONE CLAUDIO BUZIOL
METAMORFOSI
di Alessandra Angelini an installation by Associazione Culturale ARTE DA MANGIARE
KILOHERTZ – Body Music Room
Sound Installations: Sound Grass, Chaldni, Mind Altar.
EMURA EXPERIENCE by BELLISSIMO for DAIKIN.Visual and interaction by Bellissimo Vision, sound design by Minus.
111 NAVY CHAIR by EMECO with Coca-Cola,installation
area lab
ITALIAN LAPTOP ORCHESTRA,
Work in Progressa workshop by IED Istituto Europeo di design
DESIGN FICTION
a workshop by Studiolabo and IED
domenica 21 marzo 2010
Hothouse Flowers - Sbocciati dall'Irlanda i fiori primaverili

La più famosa rock band Irlandese (dopo gli U2) torna per un solo concerto dopo 15 anni dal loro ultimo live italiano. E' un evento senza precedenti, data l'importanza storica della band e del luogo in cui si svolgerà il concerto sarà una serata da non perdere che è già entrata nella storia della musica..... detto.....fatto !
Altro "colpaccio" dello storico locale canturino, che grazie a Carlo Prandini & The Italian Manager "Fabrizio" ha regalato allo scoccare di questa nuova primavera 2010, una magica serata di musica con uno dei gruppi "Irish" di fama mondiale, gli Hothouse Flowers, (Fiachna O'Braonain guitars and vocals, Liam O'Maonlai piano and vocals, Dave Clarke drums, Clive Culbertson bass) che per oltre due ore hanno regalato brani di grande musica, ai fortunati presenti a questo grandissimo, imperdibile avvenimento. Fortunati è dir poco, perchè tra le richieste di prenotazione e la capienza del locale, la differenza è stata abissale. Fans dalla Germania, Svizzera, Genova, Rimini, Vicenza, Modena, ieri hanno "puntato i loro navigatori" su Cantù, All'Unaetrentacinquecirca, questa incredibile enclave musicale, fantasticamente gestita da Carlo Pandini che come tutti i "non profeti in Patria" non smette mai (da 18 anni ormai), di portare nella nostra "small city" band acclamate, spesso conosciute ed affermate a livello mondiale, come per l'appunto i grandissimi Hothouse Flowers.
Grazie ancora per la magica serata !
Nella foto, Hothouse Flowers + staff All'unaetrentacinquecirca
mercoledì 10 marzo 2010
lunedì 1 marzo 2010
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