IL TENCO ASCOLTA A CANTU'
IL
TENCO ASCOLTA – CANTU’ (CO)
GIARDINI
DI VILLA CALVI
17
luglio 2014 – ore 21 – ingresso libero
special guest GARLAND
JEFFREYS e DAVID RIONDINO
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con Sergio Arturo Calonego, Trenincorsa, Angelica Mente, Charlie Cinelli
presenta:
Antonio Silva
direzione
artistica: Enrico de Angelis
Infoline
www.pomodorimusic.com +39 3498348118 / Ufficio Cultura 031 717445
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L’assessorato alla Cultura del Comune di Cantù, in collaborazione con Club Tenco e l’associazione culturale
Pomodori Music, organizza la seconda edizione del Tenco Ascolta a Cantù.
Garland Jeffreys torna ed esibirsi a
Cantù con la sua band al completo.
La
scorsa estate fu invitato a partecipare insieme a Davide Van De Sfroos alla
tappa lombarda del “Tenco Ascolta”, rassegna musicale organizzata dal Club
Tenco di Sanremo per “ascoltare” dal vivo i nuovi talenti della canzone
d’autore. In quella occasione
Garland Jeffreys sconvolse gli organizzatori del Club Tenco, compresi lo
storico presentatore Antonio Silva e il direttore artistico Enrico De Angelis,
che decisero di invitarlo a Sanremo pochi mesi dopo a ritirare il prestigioso
Premio Tenco internazionale alla carriera. E così Garland Jeffreys è entrato
nell’olimpo dei cantautori premiati in Italia dal Tenco insieme a Tom Waits,
Joni Mitchell, Leonard Cohen, Gilberto Gill, Mercedes Sosa, Nick Cave, Georges
Brassens, solo per citarne alcuni.
Ed esattamente un anno dopo il Comune di Cantù ha deciso di dare continuità
alla collaborazione col Club Tenco e ospitare un’altra tappa del Tenco Ascolta
che avrà come ospite, oltre al comico e cantautore David Riondino, lo
straordinario rocker americano Garland Jeffreys in tour mondiale con la sua band
(tre date esclusive in Italia, poi Francia, Giappone e Australia, prima di
ritornare negli Stati Uniti).
Settantatré anni, mezzo newyorkese e mezzo portoricano, Garland Jeffreys è
un’icona della lotta statunitense al razzismo e punto di sintesi tra la cultura
afro-americana e la poetica metropolitana di New York. Alcuni suoi brani sono diventati veri
inni antirazzisti a partire dagli anni ‘70. Le sue canzoni di denuncia sociale
rappresentano il ponte tra la musica reggae di Bob Marley e il rock'n'roll urbano
di Lou Reed, artisti coi quali Garland ha collaborato a lungo. È stato il primo
americano a registrare a Kingston in Jamaica; ha collaborato anche con Sonny
Rollins, John Cale, Bruce Springsteen e Dr John. La sua “Wild in the street” (1973),
canzone-manifesto prodotta da Dr John, che racconta le strade violente del
Bronx, è stata di recente ripresa dal popolare gruppo hardcore punk Circle
Jerks.
Le
canzoni di Garland che denunciano le discriminazioni razziali sono la naturale
espressione di un mulatto cresciuto nei quartieri periferici di New York, un
ragazzo dalla pelle scura, dalla folta chioma afro e dagli occhi azzurri.
Garland Jeffreys esplora ogni tipo di contaminazione anche dal punto di vista
musicale, mischiando rock, blues, reggae e folk. Un sound originale che in
Italia attirò l'attenzione di Edoardo Bennato, il quale si fece produrre da
Jeffreys il disco “E' arrivato un bastimento”. Il regista Wim Wenders gli ha dedicato
un capitolo del suo viaggio cinematografico nella musica nera “The Soul of a
Man”, così come Martin Scorsese l’ha voluto nella sua serie di documentari
dedicati al blues e alle sue radici.
È
stato ospite diverse volte di David Lettermann che lo descrive come “leggenda
vivente del rock mondiale”.
Prima di Garland Jeffreys si esibiranno i quattro gruppi selezionati dal Club
Tenco (Sergio Arturo Calonego, Trenincorsa
, Angelica Mente, Charlie Cinelli) e il comico e
cantautore David Riondino. Figlio di un maestro elementare,
Luigi Riondino, esponente della avanguardia educativa, amico di eminenti
personalità della cultura fiorentina quali Primo Conti e Giorgio La Pira.
Toscano, ha lavorato per dieci anni come bibliotecario alla Nazionale di
Firenze. Nell'ambiente musicale fiorente degli anni settanta, Riondino inizia a
sperimentarsi come cantautore. Nel 1979, pubblica con l'etichetta Ultima
Spiaggia il primo album, David Riondino. Tra il dicembre 1978 e il gennaio 1979
ha l'occasione unica di aprire i concerti nella tournée di Fabrizio De André
con la Premiata Forneria Marconi (Patrick Djivas e Franz Di Cioccio avevano
suonato nell'album d'esordio appena uscito). L'anno successivo esce il secondo
disco Boulevard.
Accanto alla passione per la musica, emerge un talento notevole per
l'improvvisazione di ogni genere di spettacolo (aiutato dalla parlantina) che
lo porta al debutto come comico al teatro Zelig di Milano a soli 22 anni.
Ancora poco più che ventenne è tra i fondatori, con la sorella Chiara, del
Collettivo Victor Jara, eclettica cooperativa di teatro-musica-animazione. Come
verseggiatore satirico collabora con numerose riviste storiche di satira e
controcultura, più o meno goliardiche: "Tango", "Il Male",
"Cuore", "Comix", "Boxer" ed interviene sul
quotidiano "Il manifesto".
In
un'intervista definisce l'intellettuale: "una persona fisica, che
comunica, che partecipa, che sa trasformare la sua esperienza in qualcosa che
serva anche agli altri, che non trasforma il sapere in potere, che ha un'idea
sentimentale del comunicare ed è alla ricerca di un nuovo linguaggio". Ed
è in quest'ottica che Riondino trasforma e fa evolvere la propria attività,
senza lasciare intentata nessuna via, né, per quanto possibile, ripeterla. È
negli anni ottanta l'incontro con il cinema, dalla breve apparizione in
Maledetti vi amerò, film d'esordio di Marco Tullio Giordana, in cui si esibisce
cantando la sua Ci ho un rapporto, all'interpretazione del guru dei fattorini
nel secondo film di Gabriele Salvatores Kamikazen - Ultima notte a Milano. Nel
1975 scrive insieme a Lu Colombo la canzone Maracaibo, che diventerà la colonna
sonora dell'estate 1981 e un pezzo di culto della musica italiana di quegli
anni.
Debutta
poi in televisione nel 1987, collaborando dapprima con Lupo solitario e poi
negli anni successivi con Zanzibar, Fuori orario, Aperto per ferie, L'araba
fenice, fino ai più recenti Maurizio Costanzo Show, Quelli che il calcio e
Bulldozer.
Come cantautore gli anni ottanta vedono Riondino autore del rarissimo Tango dei
miracoli, disco dalla lunghissima gestazione (scritto nel 1982, registrato nel
1984 e pubblicato nel 1987) uscito solo in edicola, con le illustrazioni di
Milo Manara e dei Racconti picareschi. Proprio Romanzo picaresco è il titolo
dell' opera del suo debutto a teatro, nel 1989, cui seguono a ruota Chiamatemi
Kowalski e La commedia da due lire, entrambe realizzate con Paolo Rossi.
L'attività a teatro diventa sempre più centrale nel corso degli anni novanta.
Nella stagione teatrale '93/'94 è in scena con O patria mia, diretto da
Giuseppe Bertolucci, accanto a Sabina Guzzanti, Paolo Bessegato e Antonio
Catania. Nel 1996 debutta Solo con un piazzato bianco, recital di e con David
Riondino. L'anno seguente fonda con Sabina Guzzanti, Antonio Catania e Lelia
Serra la Giano s.r.l., società di produzione. Sempre nel 1997 inizia il
sodalizio con Dario Vergassola, con cui porteranno sui teatri di tutta Italia
dapprima I cavalieri del Tornio - Recital per due e poi Todos Caballeros, gioco
intorno al Don Chisciotte della Mancia di Cervantes che gira dal 2001.
L'attività
di cantautore continua parallelamente, raggiungendo un apice nel 1995, quando
esce l'album Quando vengono le ballerine? e, con la compagna Sabina Guzzanti,
Riondino presenta a Sanremo la canzone Troppo sole, scritta l'anno precedente,
durante la stesura della sceneggiatura del film omonimo per la regia di
Giuseppe Bertolucci.
Debutta alla regia cinematografica nel 1997 con Cuba libre - Velocipedi ai
tropici, di cui è anche sceneggiatore. La sua attività a teatro come al cinema
e in televisione continua a integrare e miscelare generi e forme di
espressione, dalla poesia alla satira, dalla musica alla letteratura, arti
visive e tradizionali, in un linguaggio che chiama "la perfetta
commistione tra musica, scrittura e disegno". Sviluppa così allo stesso
tempo la sua attività di direttore e consulente artistico. Dalla stagione
1999-2000 è consulente artistico del Teatro degli Illuminati di Città di
Castello.
Nel 2012 ha prodotto il film Venezia Salva con la regia di Serena Nono e nel
2014 ha prodotto e diretto il docufilm La Musica di Calatafimi.
(fonte:
Now-Events.net)