domenica 24 aprile 2011

John Tagliabue


L’America trova il suo poeta è Mr. Tagliabue, di Cantù

Si studia l’opera dell’intellettuale che studiò con Keruac e fu amico di Kennedy
Nato in Brianza, divenne negli Usa uno dei maggiori studiosi di Shakespeare

Uno dei più interessanti poeti americani del Novecento è nato in Brianza. John Tagliabue lasciò infatti la natia Cantù, dove era nato il 1° luglio del 1923 alla volta del New Jersey, all’età di quattro anni, con la madre Adelaide e la sorella Erica: lì già si era trasferito il padre Battista, ristoratore a New Bergen.

In quello stato, soprattutto a Patterson e a New Oboken, si erano creati, attorno alle industrie tessili, numerosi gruppi di anarchici, molti provenienti dalla regione lariana.
Fin dall’adolescenza John crebbe in un ambiente, quello dell’emigrazione italiana, favorevole alle letture e alle arti. Studiò Letteratura Inglese, Americana e Comparata alla Columbia University, frequentando numerosi corsi di Storia dell’Arte. In questo ateneo fu allievo del celebre poeta Mark van Doren ed entrò in contatto con grandi scrittori come Raymond Weaver, Lionel Trilling e Giuseppe Prezzolini, il filosofo Jacques Maritain, gli storici Millard Meiss e Meyer Schapiro. Per la formazione della sua vocazione di poeta fu però fondamentale l’incontro, avvenuto giù all’Università con Allen Ginsberg, Jack Kerouac ed altri poeti della Beat Generation, di cui divenne amico. Conobbe anche Lucien Carr e William Burroughs. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ebbe il primo incarico d’insegnante a Beirut in Libano; nel 1946 si sposò con la pittrice Grace Ten Eyck, che fu poi l’illustratrice dei suoi libri di poesia. Da lei ebbe Francesca e Dina, che si trasferì poi a Torino. Dal 1947 intraprese una serie di viaggi di studio in Italia, per approfondire la sua conoscenza della Letteratura Italiana, nelle Università di Firenze e di Pisa. Dopo un periodo di insegnamento allo «State College» di Washington e alla «Alfred University» di New York, John Tagliabue fu chiamato nel 1953 ad insegnare al Bates College, nel Maine, dove rimase fino al 1989: fu docente di World Literature, una sorta di Letteratura Comparata universale, che introdusse nei corsi di base della facoltà anche le letterature dell’Asia.
Da giovane aveva girato il mondo e si era stabilito grazie a borse di studio a Tokio, Shanghai e Jakarta, studiando quindi le lingue cinese, giapponese e malese, che è la lingua principale dell’Indonesia. Viaggiò in India e in Nepal. Durante la sua carriera d’insegnante tenne numerosi corsi a Tokio, in Grecia, nell’Università del Natal in Brasile. Fu dal 1981 chiamato dalla Fondazione Rockefeller a Villa Serbelloni di Bellagio a svolgere corsi di perfezionamento. Non fu una comparsa sporadica in Italia. Come mostra il suo epistolario e il suo archivio che sono stati donati al «Bates College», John Tagliabue rimase in corrispondenza con numerosi parenti italiani anche negli Usa, soprattutto con i cugini John e Paul Tagliabue, il primo inviato del New York Times, il secondo celebre avvocato e presidente della Lega del Football americano (NFL). Svolse numerosi viaggi nel nostro Paese e tornò a rivedere anche i suoi luoghi natali. Cantù viene rievocata più volte, insieme al dialetto locale, nelle sue poesie in inglese.
Ed è un fatto un po’ singolare per un poliglotta, fine conoscitore dell’opera di Shakespeare, questo costante richiamo alle proprie radici brianzole. Cantù è rievocata come borgo del canto, come richiamo a una vocazione poetica: non è una novità assoluta, perché già nel pieno Rinascimento poeti latini come Francesco Chiavelli ce lo hanno ricordato. Tagliabue pubblicò non meno di 1500 poesie in non meno di una ventina di periodici americani, numerosi volumi di poesie e saggi storico-letterari. Molto è rimasto inedito ed è stato inventariato a Bates. Pubblicò il suo primo volume di versi, Entitled Poems nel 1959, il Japanese Journal (1966), l’antologia della sua opera The Great Day (1984). Di idee democratiche, fu in corrispondenza con Robert Kennedy e la vedova di Martin Luther King; nel 1975 pubblicò un’antologia internazionale dedicata A Neruda e al Cile. Dopo aver lasciato l’insegnamento si ritirò con la moglie a Providence, capitale del Rhode Island, dove morì il 31 maggio del 2006.

di Giancarlo Montorfano

martedì 12 aprile 2011

Luce

Post-It

Post-it, un muro di colore, per la precisione, di legno colorato, il tema di una delle installazioni di Tabu presenti al fuori salone 2011, visibile all'interno della mostra Trees of Life in via Tortona 26 a Milano.